Più lo studiano e più si rivela un elisir di lunga e sana vita. L’olio extravergine d’oliva non è solo il re della dieta mediterranea, è anche ricco di componenti preziosi per la nostra salute. L’olio extravergine di oliva è l’alimento principe della famosa Dieta Mediterranea, è ormai considerato un alimento nutraceutico, capace cioè di prevenire e curare diverse patologie, grazie soprattutto alla sua particolare composizione chimica, esso è costituito per il 98 % da lipidi, una miscela di trigliceridi in cui la glicerina è legata agli acidi grassi e per il 2% da numerosissimi composti chimici ancora non completamente identificati, definiti frazione insaponificabile.
L’acido oleico, rappresentato per il 70%, riveste particolare importanza in quanto è in grado di ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari, mantenendo bassi i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e aumentando i livelli di colesterolo buono (HDL), per prevenire la formazione di placche lipidiche sulle pareti delle arterie. Gli altri acidi grassi sono il grasso linoleico e il grasso linolenico, questi sono anche definiti “essenziali”. A determinare le proprietà ineguagliabili dell’olio extravergine concorrono i componenti minori, quali alcoli, steroli, polifenoli, tocoferoli, che sono responsabili di importanti proprietà organolettiche e biologiche.
Sono dotati di un elevato potere antiossidante, prevengono infatti le ossidazioni a carico dei grassi, e bloccano i radicali liberi che si formano nel nostro organismo e che possono alterare il normale funzionamento delle membrane cellulari. La loro quantità in un olio dipende dal grado di maturazione delle olive; la loro presenza è massima nelle olive verdi e diminuisce nelle olive mature. La loro presenza nell’extravergine di oliva può essere percepita al gusto, esse sono infatti responsabili del sapore amaro e piccante e del gusto fruttato. La percezione di amaro è perciò indice di alta qualità nutrizionale e nutraceutica. La perdita del sapore amaro di un olio è legata proprio alla degradazione.
Un innovativo studio, pubblicato il 30/06/2010 su “The FASEB Journal”, ha dimostrato che l’olio d’oliva e la dieta mediterranea influenzano il nostro corpo in un modo molto significativo. La ricerca ha evidenziato che l’olio extravergine d’oliva, grazie ai polifenoli, modifica i geni che favoriscono l’arteriosclerosi, prevenendo lo sviluppo del disturbo. Tutti gli studi condotti fino ad oggi sono giunti alla conclusione che l’olio di oliva componente principe della dieta mediterranea, è un alimento utilissimo per prevenire l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Il gruppo di ricercatori diretti dalla dottoressa Maria Isabel Covas, dell’Institut Municipal d’Investigacio Medica di Barcellona, ha selezionato alcuni volontari che godevano di buona salute, dividendoli in 3 gruppi. Il primo gruppo è stato sottoposto a consumare una dieta mediterranea con olio extravergine d’oliva con alto livello di polifenoli. Il secondo gruppo ha consumato una dieta mediterranea con olio extravergine povero di polifenoli. Il terzo, invece, ha continuato con un’alimentazione normale. Dopo alcuni mesi di esperimento, il primo gruppo (a differenza degli altri due) mostrava un abbassamento dei geni legati all’arteriosclerosi. Inoltre, è emerso che l’accoppiata olio extra vergine di oliva e dieta mediterranea aiuta a gestire l’insulino-resistenza (condizione caratterizzata da una diminuzione degli effetti biologici dell’insulina), infiammazioni e soppressione tumorale.
Il sapore piccante dell’olio evo è dovuto alla presenza di una sostanza scoperta di recente, l’oleocantale, con proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie simili all’ibuprofene. La qualità di questo “prodotto naturale” dipende strettamente dalle diverse operazioni che si susseguono nella filiera produttiva, che riguardano la fase di coltivazione, i tempi e i metodi di stoccaggio in frantoio, la tecnologia di estrazione e le modalità di conservazione che influenzano direttamente i caratteri organolettici dell’olio.
Sulla prestigiosa rivista scientifica Nature è stata pubblicata una scoperta fatta dai chimici del Chemical Senses Center in Philadelphia. La sostanza scoperta, OLEOCANTHAL, ha effetti simili a quelli presenti nei farmaci anti-infiammatori non-steroidale contro il dolore, inibendo la ciclossigenasi (COX), un enzima che svolge un ruolo principale nei meccanismi infiammatori. La scoperta è avvenuta per caso, Gary Beauchamp, durante una degustazione d’olio in Sicilia, aveva avvertito un leggero pizzicore alla gola (fenomeno che avviene quando viene ingerito l’olio extravergine nuovo). Secondo le sue dichiarazioni, la sensazione che avvertì durante l’assaggio, è identica a quella che si sente di solito quando si assume l’ibuprofene, un diffuso anti-infiammatorio. Da quell’episodio nasce la curiosità di analizzare l’olio d’oliva. Da questa ricerca è emerso che 50gr di olio extravergine d’oliva al giorno equivalgono al 10% della dose di ibuprofene raccomandata come antidolorifico per gli adulti. Questa scoperta non fa altro che confermare le proprietà benefiche dell’olio extravergine d’oliva!
Uno studio pubblicato su “Nutrition and Metabolism” ha messo in evidenza alcuni composti presenti nell’olio d’oliva che attivano enzimi antiossidanti capaci di proteggere e ridurre i danni al fegato. La ricerca è stata diretta dal dottor Mohamed Hammami ed effettuata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Monastir (Tunisia) e della King Saud University (Arabia Saudita). L’equipe del dottor Mohamed Hammami ha utilizzato 80 topi da laboratorio. Inizialmente, tutti i topi sono stati avvelenati con un agente esogeno esterno il 2,4-D (noto erbicida) conosciuto anche per i fenomeni ossidativi che provoca ai tessuti epatici con conseguenti e significativi danni al fegato. Le cavie sono state divise in 8 gruppi da 10, ogni gruppo è stato nutrito con un diverso componente estratto dall’olio extravergine d’oliva. Durante e dopo lo studio si è registrato un miglioramento delle condizioni epatiche di tutti i topi alimentati con l’olio di oliva, in particolare si è evidenziato che il gruppo di topi a cui è stato somministrato l’estratto idrofilo dell’olio aveva ridotto maggiormente le lesioni al fegato. Il Prof Hammami ha commentato i risultati ottenuti, concludendo: “L’effetto protettivo dell’olio d’oliva contro il danno ossidativo indotto da 2,4-D è principalmente legato al potenziale antiossidante dell’estratto idrofilo dell’olio che è stata la sostanza più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e quindi di diminuire in modo più significativo il danno epatico.”
La depressione è una malattia che attualmente interessa oltre 150 milioni di persone nel mondo e rappresenta uno dei maggiori problemi di salute della nostra società. In Italia circa otto milioni di persone soffrono di disturbi depressivi. Uno studio effettuato da un gruppo di studiosi guidati da Miguel Angel Martínez-Gonzalez, docente di Medicina Preventiva all’Università di Navarra (Spagna), ha messo sotto accusa il consumo dei grassi trans, mentre al contrario i grassi polinsaturi e l’olio di oliva proteggono dalla depressione. “Abbiamo scoperto che questo tipo di grassi sani, insieme all’olio di oliva, sono associati a un minor rischio di sviluppo della depressione”, spiega Martínez-Gonzalez. Questa ricerca ha esaminato, per sei anni, dieta, stile di vita e patologie di oltre 12.000 volontari (età media: 37.5 anni); ed è emerso che il cosidetto “cibo spazzatura”, il junk food, dove sono presenti i grassi trans utilizzati per la produzione di molti prodotti industriali dolciari e da forno e nei cibi da fast food aumentano il rischio di sviluppo della depressione fino al 48%. Lo studio conferma l’ipotesi di una maggiore incidenza della malattia nei Paesi del Nord Europa.Questa interessante ricerca, rende ancora più prezioso l’invito a consumare olio d’oliva (si consiglia la categoria più pregiata l’olio extravergine d’oliva). Ma le virtù di questo alimento sono veramente tante, infatti, dai massimi esperti viene sottolineato l’importanza dell’olio d’oliva nel quadro di un’alimentazione equilibrata per prevenire l’insorgenza di malattie gravi come i tumori, il diabete e le varie patologie cardiovascolari. L’olio extravergine di oliva contiene importanti elementi in grado di influenzare positivamente vari processi metabolici dell’organismo, definito “alimento nutraceutico” cioè che possiede delle proprietà al di sopra di altri, in grado di regolare dei meccanismi che apportano un beneficio alla salute.
Un antiossidante contenuto nell’olio extravergine protegge i globuli rossi. Sulla prestigiosa rivista “Molecular Nutrition & Food Research”, i ricercatori della Facoltà di Scienze della Università di Oporto in Portogallo, hanno pubblicato i risultati delle loro scoperta. Si tratta di un componente che protegge il sistema cardiovascolare da infarto e ictus. Il componente si chiama EDA-DHPEA, è considerato il principale antiossidante presente nell’olio d’oliva. Esso protegge le cellule dai danni più di ogni altro elemento presente nell’olio di oliva e, in particolar modo, nell’olio extravergine d’oliva. Ormai è assodato che I globuli rossi sono i più soggetti agli attacchi degli agenti ossidanti come radicali liberi e colesterolo. Nello studio pubblicato dai ricercatori sono stati messi a confronto gli effetti di quattro polifenoli su cellule sottoposte a stress ossidativo per mezzo di un composto chimico che genera radicali liberi. Il principale antiossidante presente nell’olio d’oliva “DHPEA-EDA” è risultato il più efficace tra gli antiossidanti messi a confronto e ha protetto i globuli rossi, anche a bassi livelli di concentrazione. Questa interessante scoperta fatta dai ricercatori in Portogallo, ha fornito per la prima volta la prova che questo componente è la principale fonte di benefici per la salute connessi con l’olio d’oliva sottolineando che esso pare contenga livelli più elevati di EDA-DHPEA rispetto ad altri oli. Le concentrazioni più cospicue di questo antiossidante sono state rilevate maggiormente nell’olio extravergine.
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